
A distanza di 2653 giorni da quella vittoria a Donington tornò sul gradino più alto del podio con tre secondi di vantaggio su Valentino Rossi in Malesia sotto il caldo torrido di Sepang. Un luogo davvero diverso dal bagnato di Donington. Dovi e Ducati erano pronti a sfidare Marquez e Honda. Fuori dalla pista Dovi era ancora quel piacevole, simpatico e tranquillo ragazzo di cui si parlava ma le cose cambiavano quando si spegneva il semaforo, specialmente considerando che stava lottando per il titolo mondiale. Nel 2017 se lo sono giocato fin dal via. La pazzesca vittoria al Mugello fu seguita da quelle a Barcellona, in Austria, Gran Bretagna, Giappone e Malesia. La lotta per il titolo arrivò all’ultimo atto nel gran finale di Valencia dove a Marquez bastò un terzo posto per festeggiare il successo iridato. Secondo posto per Dovi e Ducati, forse non ricompensati per il loro impegno nell’aver cercato di spodestare Marquez e Honda. Due gare sintetizzarono al meglio quella stagione. Due duelli entrambi all’ultimo giro contro Marquez che uscì battuto in Austria al Red Bull Ring e in Giappone sotto la pioggia di Motegi. Indimenticabile lo sguardo che Dovi rivolse a Marquez quando lo sconfisse in Austria ma la vittoria di Motegi fu qualcosa davvero da gustare. Ducati che batteva Honda sotto il diluvio e sul circuito di casa del costruttore giapponese. Due settimane dopo vinse nuovamente in Malesia e mantenne vive le sue speranze di titolo mondiale. Storia simile l’anno dopo quando quattro vittorie lo portarono al secondo posto alle spalle di Marquez. Altro secondo posto nel 2019 dietro allo spagnolo del team ufficiale Honda mentre l’anno dopo in Austria colse l’ultima delle sue 24 vittorie, di cui 15 in MotoGP™.
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