
Sono convinto che il Campionato debba la sua grande popolarità alla capacità che ha di apportare dei cambiamenti. Cambiamenti non sempre popolari nel corso di questi sette decenni di storia, come ad esempio il passaggio dai circuiti stradali a quelli su pista. Il passaggio dai due ai quattro tempi, come anche quello da Moto2™ e Moto3™ e MotoGP™. La divisione delle qualifiche fino all’annuncio arrivato la settimana scorsa in merito alle Sprint race che vedremo nella prossima stagione. Io, come tanti altri della mia generazione, non sempre siamo stati d’accordo con questi cambiamenti ma sono necessari per far sì che il nostro sport continui a vivere in un mondo in continuo cambiamento. Ovviamente degli errori sono stati commessi ma restare fermi o andare dietro non è mai la soluzione.
Fonte: https://www.motogp.com/